martedì 13 marzo 2018

Anna Bolena, una questione di famiglia




Titolo: Anna Bolena, una questione di famiglia

Autrice: Hilary Mantel

Genere: Storico

Editore: Fazi Editore

Anno di pubblicazione: 2015

Pagine: 506

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Consigliato: Nì.😐


Trama: Dopo "Wolf Hall", romanzo che narra l'origine dell'Inghilterra moderna attraverso gli occhi del discusso Thomas Cromwell, questo secondo capitolo dell'opera dedicata all'epoca Tudor si apre nel 1535, quando il Segretario di Stato di Enrico VIII è all'apice del suo potere. Le sue fortune sono infatti cresciute insieme a quelle di Anna Bolena, la seconda moglie del re, per la quale il sovrano ha chiuso i rapporti con la Chiesa di Roma e fondato quella Anglicana. Ma la politica di corte sospinge l'Inghilterra in un isolamento pericoloso e Anna fallisce in ciò che aveva promesso: dare alla luce un figlio maschio…


Note: Vincitore nel 2012 del prestigioso Man Booker Prize, premio letterario istituito nel 1968 e assegnato ogni anno al miglior romanzo scritto in inglese e pubblicato nel Regno Unito, è il sequel di Wolf Hall, altro Man Booker Prize.



Opinione: Questo corposo volume va letto dopo Wolf Hall, dove i personaggi sono già (quasi) tutti presenti. Tuttavia l’autrice compone una lista di personaggi (i membri delle varie famiglie, i cortigiani, perfino i fantasmi) per consentire al lettore di districarsi in questo affresco storico ricchissimo di dettagli. Un vero e proprio saggio storico romanzato dove l’attenzione alla fedeltà storica è altissima e sapientemente mescolata all’elemento drammatico. Del resto l’inserimento dei fantasmi ci fa subito immaginare qualcosa più simile a una pièce di Shakespeare che a una biografia romanzata.

E se il primo volume si concentrava sulle vicende del potente segretario del re Cromwell, in questo secondo capitolo di una trilogia ancora incompiuta, attraverso Cromwell scopriamo da vicino alcune delle vicende più tragicamente celebri della storia inglese: la scissione dalla Chiesa cattolica e la condanna a morte di Anna Bolena. L’autrice riesce a scavare nella psicologia di queste figure esistite cinquecento anni fa e a farle rivivere davanti ai nostri occhi. Tutti sembrano più veri del vero, non ci sono sconti per nessuno e il risultato è una galleria di personaggi cupi e negativi di cui però cogliamo anche la fragilità e l’umanità. Ecco che la Mantel riesce a infondere verosimiglianza in un personaggio disumano e inverosimile come Enrico VIII, capace di far decapitare la donna che per anni ebbe amato, corteggiato e idolatrato. Ma non c’è parzialità nella penna della scrittrice, e neppure pietà: semplicemente lo sguardo di quello che sembra un testimone coinvolto ma non succube. E poi c'è Anna Bolena, una delle figure più tragiche della nostra storia: sarà compito del lettore scoprire che immagine ne viene fuori.

Una pecca? Lo stile, così apprezzato dalla critica britannica, è un melting pot di punti di visti che rende la lettura, già appesantita dalla vastità di personaggi e luoghi, tutt'altro che scorrevole ed è necessario un po' di tempo per entrare nello spirito del libro. E, a mio parere, non è un problema da poco.

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