mercoledì 6 giugno 2018

Caterina de' Medici: prima parte


Caterina de’ Medici, più che una regina, una vera leggenda.
 

Palazzo Medici Ricciardi, Firenze, Via Cavour, dove Caterina passò buona parte della sua infanzia.Wikipedia
Il secondogenito di Francesco I e della regina Claudia, Enrico, sposò a soli quattordici anni una coetanea italiana non nobile, ma ricchissima e imparentata con il papa: di nome si chiamava Caterina e il suo cognome era de’ Medici. «È piccola di statura e magra, non ha lineamenti fini e ha gli occhi sporgenti come tutti i Medici» diceva un ambasciatore veneziano.

Nel 1533 è condotta in Francia dal pontefice in persona, Caterina ed Enrico si sposarono a Marsiglia e dovettero consumare il matrimonio sotto lo sguardo del re, che stava dall’altra parte delle cortine del letto a baldacchino. Il papa fece loro visita invece al mattino, ispezionando il letto.
Il suo ingresso nell’età adulta fu decisamente grottesco e prematuro, ma Caterina, nonostante la sua giovanissima età aveva già vissuto una vita degna di un romanzo molto drammatico e violento.


Caterina nel 1534 circa
Orfana fin dalla nascita di entrambi i genitori (la madre, nobildonna francese, muore poco dopo il parto, il padre un mese più tardi) tenuta in ostaggio e minacciata di morte a dieci anni durante la rivolta popolare, imparò molto presto a cavarsela in una famiglia di intriganti.

Arrivata in Francia non ha dunque molto aspettative, sa di essere la moglie del secondogenito, un ragazzino timido e impacciato a cui nessuno prestava troppa attenzione e sa altresì di essere stata scelta soltanto perché nipote del papa. Eppure il re l’ha in simpatia e l’ammette alla sua cerchia di intimi per le sue battute di caccia, provocando l’invidia di molti cortigiani.
Ma ecco che il pontefice pochi mesi dopo muore: l’azzardo del matrimonio si mostra in tutta la sua evidenza. Cosa può fare Caterina per difendersi dai pregiudizi? Innanzitutto parlare perfettamente il francese, mostrarsi sempre compiacente, gentile, modesta.
In fondo ha l’affetto del re e della sua cerchia: il resto cosa conta?

Eppure i colpi di scena non sono finiti: due anni dopo muore pure il Delfino, a soli 18 anni: è morto dopo una notte d’amore troppo intensa o per avvelenamento? Nel dubbio, un diplomatico modenese al servizio di Carlo V, Monteccuccoli, viene squartato per regicidio.

Questi italiani, sempre pronti a ricorrere al veleno! Ma non era italiana anche Caterina? E non erano lei e suo marito a trarne maggior vantaggio da questa morte?
Il popolo mormora, i cortigiani pure: il veleno è nelle loro lingue. Inizia così la leggenda nera di Caterina, che diventa Delfina di Francia, moglie dell’erede al trono.
....CONTINUA....

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