martedì 26 giugno 2018

Caterina de' Medici: la fine


Quanto si sentì responsabile del sangue versato durante i massacri della notte di San Bartolomeo il re Carlo IX? Non lo sappiamo, ma il giovane sovrano si spense di tubercolosi a soli 23 anni, senza eredi, appena due anni dopo quei terribili fatti.

Al trono salì dunque suo fratello con il nome di Enrico III, già re di Polonia. La sua ascesa, benché legittima, fu però accompagnata da spargimenti di sangue.
Da quando infatti era diventato re di Polonia, appena un anno prima, suo fratello aveva ordito una congiura per salire al trono e ad appoggiarlo c'era anche la sorella, Margherita di Navarra, e l'amante di quest'ultimo, che finì giustiziato.
Era però normale e lecito che Enrico rinunciasse al trono di Polonia per salire a quello francese all'età di 23 anni.
Enrico era il figlio preferito di Caterina de' Medici e non fu difficile per lei mantenere un ruolo politico importante. 
Ma Enrico, benché più acuto dei suoi fratelli, era anche vittima di frequenti sbalzi d'umore che si riflettevano sul suo operato. Ma soprattutto amava farsi circondare da mignon, giovani favoriti della piccola nobiltà a cui veniva data la possibilità di fare carriera a corte.
Sotto certi aspetti il suo regno anticipò alcuni elementi di quello del Re Sole: feste memorabili, tentativo di avvicinare la piccola e media nobiltà, rispetto di una rigida etichetta di corte...
Secondo molti storici però i mignon erano più che favoriti e i suoi ricevimenti spesso confinavano in orge...come quella del 1577 a Plessis-Les-Tours dove gli uomini erano vestiti da donne e le donne da uomini. 
Tre settimane dopo Caterina rispose con un banchetto altrettanto scandaloso, come a voler dichiarare la propria approvazione.


Il regno di Francia però appariva però sempre più diviso, ora addirittura in 4 fazioni: gli ultracattolici della Lega, sempre capitanati dai Guisa, gli ugonotti che avevano in Enrico di Navarra, marito di Margherita, il proprio incerto leader, i Malcontenti, nobili capitanati dal fratello minore del re e infine il re, che non sapeva chi accontentare e alla fine tentò di allinearsi al fratello minore firmando un decreto che ordinava agli ugonotti di lasciare la Francia.

Insomma, non c'era via di soluzione e la famiglia di Caterina rispecchiava questa divisione: la figlia era sposata al leader ugonotto, il figlio minore era in lotta aperta con il re e quest'ultimo non era ancora stato in grado di dare un erede.
A quasi settant'anni Caterina cercava ancora una volta di puntare sull'importanza dei viaggi e percorse il paese per tentare di riconciliarlo. Inutilmente. Il problema era tra le mura domestiche: il re, esausto degli oppositori, fece assassinare Enrico di Guisa nelle sue stanze del castello di Blois. Caterina questa volta era completamente all'oscuro dei fatti e ne rimase sconvolta. Si ammalò e morì poco dopo, distrutta dal lasciare la Francia e la sua famiglia lacerata: nel frattempo era morto infatti anche il suo figlio minore, giovanissimo e quindi, essendo Enrico III senza erede, la corona francese era vacante.

Finisce così la storia di questa ricca ereditiera orfana, diventata per caso regina di Francia e madre poi di 3 re francesi: Francesco II, Carlo IX ed Enrico III.
Figura centrale nella Francia del Cinquecento, di lei rimane l'immagine di donna austera, possessiva nei confronti dei figli. Il suo nome rimane tragicamente legato ai terriibili massacri della notte di San Bartolomeo, ma per tutta la vita inseguì sempre una politica conciliatrice in una Francia divisa tra cattolici e protestanti.


 

Di lei corrono tante leggende e voci. Sicuramente fu superstiziosissima: si adornanva di amuleti e si faceva circondare da nani perché le portassero fortuna.
Nell'immaginario collettivo rimane l'immagine di lei allo specchio di Nostradamus dove vede la sorte dei 3 figli re: ognuno percorre la stanza il numero di giri in cui regnerà.


Dei luoghi in cui visse possiamo ancora visitare i castelli di Fontainebleau, dove nacquero tutti i suoi 10 figli, Saint-Germain en Laye, dove suo marito trasferì la corte, Chaumont-surl-Loire dove pare che fu allestita la camera dello specchio, Talcy, dove la leggenda nera vuole si sia discusso il massacro di San Bartolomeo, Chenonceau e infine Blois, dove morì.
Qui sotto si può vedere la stanza da letto dove si spense all'età di 70 anni.







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