Il principe del Liechtenstein (che ha recentemente abdicato in favore del figlio) è uno degli uomini più ricchi del
mondo, con un patrimonio stimato in circa 4 miliardi di dollari e i
suoi connazionali (assi pochi, meno di 40.000) detengono il più alto
reddito procapite del mondo.
Se oggi questo
minuscolo stato è indipendente lo si deve a un processo di
indipendenza nato durante le invasioni napoleoniche che scissero
molti grandi imperi e regni europei in favore di entità politiche
più egemoni dal punto di vista culturale, linguistico e politico.
Il titolo è volutamente provocatorio, ma è proprio con Napoleone che questo principato intraprese la propria scalata verso la sovranità.
Luigi, reggente del principato. |
L'attuale
dinastia di questo stato prende il nome dall'omonimo castello in Austria, di cui la famiglia fu in possesso dal 1140 circa. Attraverso i secoli, la famiglia acquisì nuovi territori in
Moravia e Austria e fece parte prima del Sacro romano impero e poi
dell'impero asburgico.
Solo
nel 1712 la famiglia
ottenne la contea di Vaduz, attuale territorio a cui oggi associamo il nome Liechtenstein e fu
durante le invasioni napoleoniche (1806) che il principato divenne
indipendente e dal 1868 non fu più vincolato in alcun modo alla
Confederazione germanica.
Finalmente
emancipato dagli antichi oppressori, il principato decise di volgere
lo sguardo alla confinante Svizzera, alla quale confidò la propria
difesa armata, entrò in Unione doganale con la stessa e ne adottò
la medesima moneta.
Dopo la seconda guerra mondiale la Cecoslovacchia, espropriò la totalità dei possedimenti ereditari della dinastia dei Liechtenstein in Boemia e Moravia. Tali espropriazioni sono ancora oggi discusse presso la Corte internazionale di giustizia.
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