Più che una regina, Elisabetta II d’Inghilterra è una vera istituzione e un
simbolo, non solo per gli oltre 120 milioni di cittadini che sono suoi sudditi,
ma per il mondo intero, tanto che per tante generazioni è lei la regina per
antonomasia.
Nei 66 anni del suo regno il mondo intero è cambiato, ma lei è sempre stata
lì: nata quando non c’era ancora la Tv, la sua incoronazione fu la prima nella
storia dell’umanità ad essere trasmessa in diretta televisiva e dopo oltre
mezzo secolo i suoi auguri annuali continuano ad essere un appuntamento per
milioni di spettatori. C’era lei ai tempi dei Beatles e poi dei Sex Pistols ma
anche delle Spice Girls e dei One Direction. Da Tolkien alla Rowling, dalla
guerra fredda all’11 settembre e oltre, da Churchill alla Tatcher e infine la
Brexit: d’acqua n’è passata sotto il Tower Bridge, eppure lei è sempre a
Buckingham Palace.
Netflix ha pensato di dedicarle una serie, scritta dall’abilissimo Peter
Morgan (che già aveva portato sullo schermo The
Queen che valse l’Oscar ad Helen Mirren) e intitolarla The Crown, “la corona”. Tutta la vita di questa donna gira infatti intorno
alla corona, vissuta fin da subito come un onore e un fardello.
La serie (a parte l’episodio 9, troppo intimista e quindi rischiosamente romanzesco), ha il pregio di mischiare con abilità vita privata e politica,
diventando così anche una bella opera divulgativa.
Elisabetta ha il volto di Claire Foy, bravissima, e tutto nella serie è
perfetto: la fotografia, le scenografie, i costumi, le musiche, ogni
performance.
Puntata dopo puntata lo spettatore è sempre più coinvolto nella vita di
questa sovrana, alle prese con importanti eventi storici e delicate questioni
personali.
La sceneggiatura non è imparziale, ma non è nemmeno pura apologia ed è qui
che The Crown rappresenta una vera e
propria sfida: mostrare il privato di un personaggio reale, tra l’altro ancora
in vita, e renderlo verosimile.
Per questa regina ormai più che leggendaria, la vita è stata una continua
lotta tra pubblico e privato, tra dovere e sentimento. Un marito costretto a
stare sempre all’ombra, una sorella che secondo i dettami della monarchia è innamorata
dell’uomo sbagliato, dei figli distanti di cui non c’è tempo e modo di
occuparsi. Come accontentare tutti?
Come essere una buona figlia, moglie, sorella e madre senza far arrabbiare
centinaia di politici e deludere milioni di sudditi?
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